Da alcuni anni si è sentito nominare sempre più spesso il termine Transizione 4.0 ispirando un nuovo modo di approcciarsi alla trasformazione tecnologica in corso nel nostro paese e nel resto del mondo. In Italia tale termine fa riferimento a un piano governativo approvato il 23 Dicembre 2017 e aggiornato più volte, con relativi cambi di nome: da Piano Industria 4.0 a Piano Impresa 4.0 fino al piano nazionale della Transizione 4.0, diventando uno dei perni fondamentali del Recovery Fund italiano.

Ma cosa si intende esattamente con Transizione 4.0?

La Transizione 4.0 è la diretta conseguenza della quarta rivoluzione industriale che sta portando a una radicale trasformazione della produzione puntando sull’automatizzazione e interconnessione dei vari elementi, basandosi su quattro fondamentali pilastri.

• Il primo riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività. Si fa riferimento ai termini big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.
• Il secondo è quello dell’analisi: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Attualmente solo il 2% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning” e perfezionare la resa dei loro macchinari “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.
• Il terzo settore di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata.
• Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Il punto focale di questa trasformazione tecnologica è il dato, non più un semplice strumento d’informazione alla base di qualsiasi innovazione tecnologica, ma bensì un plus in grado di creare valore aggiunto per chiunque sarà in grado di collezionare e analizzare tali dati, al fine di ottimizzare il processo produttivo portando ad una modifica radicale del concetto di competitività d’impresa che si propone sul mercato del futuro.

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